Preoccupazione e proteste da parte dei cittadini per le solite difficoltà di ricezione dei
canali Rai in molte aree del paese. Le istituzioni promettono fondi e interventi per arrivare a una soluzione che nemmeno la banda larga sembra garantire. Nel frattempo la risposta arriva dal cielo, con tivùsat, la piattaforma satellitare gratuita che assicura un’esperienza audiovisiva di qualità superiore
In Italia c’è un problema di ricezione televisiva che coinvolge almeno 5 milioni di persone. Negli ultimi due anni il passaggio al nuovo digitale terrestre ha reso la situazione ancora più confusa, complice anche la dismissione di centinaia di impianti di trasmissione degli enti locali obsoleti e non più adattabili alla nuova tecnologia. Una situazione spiacevole che si estende lungo tutta la penisola, in particolare modo sulle montagne, ma non solo. E’ un problema diffuso a Venezia e nelle isole della Laguna: alla Giudecca, a Castello, a Sant'Elena, al Lido e in altre zone della città il segnale Rai è disturbato o del tutto assente.
I cittadini attraverso azioni individuali o collettive lo segnalano in continuazione, ma la realtà è che ormai da mesi in molte località venete i canali Rai non si vedono. Problemi analoghi in Liguria, un’area difficile per le trasmissioni tv a causa dei rilievi montuosi particolarmente scoscesi e in Piemonte, soprattutto nei comuni di montagna. Ma situazioni complicate anche in Romagna, nelle comunità montane dell’alto bresciano, in Basilicata, nel Basso Molise, nel Casertano e in Sicilia. L'Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) è in prima linea nel segnalare le difficoltà di ricezione dei cittadini che vivono in aree montuose e ha più volte ribadito come il passaggio al digitale terrestre abbia complicato un contesto che nemmeno la tv ricevuta da Internet sembra poter risolvere. Secondo l'ultimo rapporto Auditel-Censis i problemi di connessione sono notevoli in termini di quantità e qualità della connessione: due milioni di famiglie non possiedono collegamento a Internet da casa; 5,5 milioni di famiglie si collegano da casa esclusivamente con il cellulare; circa 9 milioni di famiglie non hanno la banda larga nell'abitazione.
Dati alla mano significa che una parte del Paese la televisione non la vede né attraverso il digitale terrestre né attraverso internet, privando un grandissimo numero di persone del contatto con quanto avviene nel mondo, soprattutto i tanti anziani che hanno nel televisore un tramite per relazionarsi con l’esterno.
Qualcosa si muove e la politica deve fare la sua parte
L’Uncem continua a raccogliere le indicazioni dei cittadini per realizzare una mappa completa delle aree in cui lo schermo resta buio e allo stesso tempo sollecita alla politica fondi per aggiornare o cambiare gli impianti del digitale terrestre. Le risorse economiche utili per migliorare la copertura sono previste nella legge di bilancio 2024, ma occorre naturalmente capire in che modo verranno impiegate. La Regione del Veneto ha chiesto alla Rai interventi risolutivi per consentire ai cittadini di vedere le reti del servizio pubblico per le quali pagano il canone e ha offerto ampia disponibilità a collaborare perché la situazione torni alla normalità. Anche in Sicilia alcuni comuni hanno chiesto alla Rai azioni concrete perché si torni a vedere la televisione correttamente. A complicare le cose l’annunciato passaggio di una frequenza Rai con trasmissione in DVBT al più efficiente standard DVB-T2, slittato ormai al prossimo autunno proprio per ilritardo nella diffusione tra le famiglie di un parco ricevitori in grado di “leggere” la nuova tecnologia. Con gli Europei di calcio e i Giochi Olimpici alle porte, il rischio che milioni di famiglie non potessero accedere ai canali Rai era troppo grande, da qui il rinvio.
Tivùsat per vedere bene e dappertutto
La soluzione per mettersi al riparo da problemi di disturbi presenti e futuri è a portata di mano. La piattaforma gratuita satellitare tivùsat risolve in maniera definitiva qualsiasi preoccupazione: diffusa capillarmente in ogni angolo del territorio, dopo quasi 15 anni di attività viaggia veloce con oltre 4 milioni di smart card attivate (234 mila solo nel 2023), grazie a un mix di qualità e offerta di canali a cui è possibile accedere in modo semplice e gratuito, senza la necessità di sottoscrivere abbonamenti. L’utente tivùsat non deve preoccuparsi dell’aspetto tecnologico perché la piattaforma è già passata ai nuovi standard di trasmissione e i suoi decoder e Cam necessari al collegamento sono predisposti per il DVB-T2. Una parabola, un dispositivo certificato e la rapida attivazione della smartcard sono tutto quello che è necessario per entrare nel mondo di tivùsat: oltre 130 canali - di questi più di 70 in alta definizione e sei in 4K - che spaziano dall’intrattenimento allo sport, dai film e le serie tv ai programmi per bambini e ragazzi oltre a tanta informazione, da quella locale a quella nazionale einternazionale. tivùsat è anche l’occasione per beneficiare di un’esperienza audiovisiva senza precedenti: gli Europei e le Olimpiadi saranno trasmessi in 4K e saranno visibili al canale 210 della piattaforma.
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